Stefano Staro,
docente di Musica presso l'Istituto Comprensivo Statale Est 1 di Brescia

2 ago 2015

Musica e letteratura: W.A. Mozart: Fantasia in Re minore k 397 - Rita Charbonier, "La sorella di Mozart", 2006, Corbaccio, p. 313


Rita Charbonnier[1]"La calligrafia di Mozart disegnava un brano semplice a eseguirsi, ma rivoluzionario. Principiava con un ampio arpeggio in Re minore, che stabiliva un'atmosfera notturna e dolente, e che sempre più chiaramente sembrava preludere ad un esito drammatico...[2] e invece, dopo una pausa interminabile, [3]sorgeva una piccola melodia ricca di semitoni, leggera, tormentosa, che trasportava i pensieri di chi suona e ascolta in un qualche territorio acquatico...[4] e d'un tratto tutto è scalzato da quegli accordi gravi, terribili, quasi delle improvvise fitte di dolore...[5] e poi un frammento frenetico, in accelerazione, che prepara un conflitto... tu lo attendi, sai ce deve necessariamente giungere... e [6] invece si torna a quella melodia leggera! Come ha potuto avere Wolfgang una simile intuizione? quante disparate cellule musicali contiene questo brano? Quante imprendibili, superiori visioni? [7] D'improvviso una violenta cascata di suoni invade l'intero spazio, e le mani velocissime percorrono la tastiera da un estremo all'altro, incrociandosi [8] e poi due accordi diradati ed un finale inverosimile, che stravolge ogni premessa. E' un gioco di bambini che rincorrono la palla a piedi scalzi, e ti fanno la linguaccia, oppure un carillon che si bea della propria petulanza, e che ti martella con quei suoni appuntiti, e tu pensi: prima che il brano si concluda, dovremo necessariamente tornare all'inizio! Dovremo recuperare il dolore, e così chiudere il cerchio... e invece no, e invece [9] quel gioco si ripete con infantile insolenza, e quei bimbetti lo chiudono in una risata leggera che è un gaio sberleffo. Questo brano è il disattendere le attese... forse proprio questo Wolfgang ha intuito, e ha voluto comunicare: ognuno di noi vive nell'attesa di qualcosa, ma la realtà dei fatti è sempre diversa da ogni congetturae persino da ogni mira; nella realtà accade sempre un accidente ce la mente più fantasiosa non avrebbe immaginato, e non ha senso angustiarsi sui risultati non ottenuti, che rischiano d'offuscare le vere conquiste... e mentre suonava e pensava tutto questo, a Nannerl pareva di vedere suo fratello accanto a sè, "


Appunti dell'autrice sulla scrittura di questa pagina del romanzo
Per ascoltare il brano:

Ascoltando la musica individua sullo spartito e segna con i numeri appropriati  i passaggi descritti nel testo