Stefano Staro,
docente di Musica presso l'Istituto Comprensivo Statale Est 1 di Brescia

6 mar 2020

Suona con "Kandinsky". Dallo scarabocchio alla composizione 1

Lo scarabocchio è un segno istintivo tracciato su un foglio: sembra del tutto impulsivo, improvvisato, senza significato, un segno che risponde al solo scopo di togliere il vuoto di una pagina bianca, senza ricercatezza tecnica, senza apparente volontà espressiva.

Perché si fanno scarabocchi? Forse per noia, per provare una matita, per sporcare un foglio o per vandalizzare una parete.
cy twombly
Cy Twombly, Untitled 1
I bambini fanno scarabocchi per puro divertimento: è una potentissima modalità espressiva e spesso, se confronti uno scarabocchio con altri o se lo osservi attentamente, puoi immaginare il carattere di chi lo traccia o le emozioni provate in quel momento

Gli artisti, superando la rappresentazione di figura, hanno voluto esporre il segno grafico come tale, come espressione diretta di coscienza.


Lo scarabocchio musicale. E' quello dei bambini che si siedono al pianoforte e che premono a caso i tasti, o che, di fronte a una batteria si mettono a picchiare su piatti e tamburi senza senso apparente.
Ma lo scarabocchio è anche il primo passo di una competenza estetica. Scarabocchiando si passa dalla pura improvvisazione alla conoscenza dello strumento, alla consapevolezza delle proprie potenzialità espressive.

Ora, la pratica dello scarabocchio sonoro o musicale è attività corrente  nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie: si sviluppa spesso come improvvisazione di gruppo e come gioco socializzante e liberatorio.
L'esperienza che qui si propone ha l'obiettivo di passare dallo scarabocchio grafico allo scarabocchio sonoro e, quindi,  alla composizione consapevole attraverso l'acquisizione della padronanza di uno strumento.

Utilizziamo come strumento un gioco musicale di google.
https://musiclab.chromeexperiments.com/Kandinsky/
Il nome è già un programma: i segni che si possono tracciare sullo schermo vorrebbero richiamare la pittura astratta di Kandinsky (consiglio di andare vedere com'era la pittura del padre dell'astrattismo).
In una prima fase si prova tracciare dei segni a caso, a scarabocchiare e ci si accorge che quando si traccia un segno si sente un suono.
Poi comincia l'esplorazione
Osserviamo che alla base della pagina ci sono tre simboli che corrispondono a tre comandi.
Il pulsante centrale attiva la riproduzione sonora di quanto tracciato
Il pulsante di sinistra cambia il timbro, cioè il set sonoro utilizzato per la riproduzione.
Il pulsante di destra annulla l'ultimo segno tracciato.
A questo punto possiamo porci un obiettivo: creiamo una musica che possa essere di nostra soddisfazione, gradevole almeno per noi che la componiamo e... hurrà, siamo dei compositori e sappiamo di aver un senso estetico musicale.
Per comporre la nostra musica abbiamo due strade possibili: provare e riprovare fino a che non realizziamo qualche cosa che ci soddisfa. Oppure cercare di capire come funziona lo strumento di cui disponiamo e utilizzarlo al meglio, piegandolo ai nostri scopi. Oppure, ancora. utilizzare entrambi i metodi.
La prima cosa di cui ci possiamo rendere conto sono alcuni limiti evidenti dello strumento: si tratta di una loop station, ovvero di una macchina per produrre motivi musicali che si ripetono continuamente ciclicamente.
La velocità (il movimento) non può essere cambiata.
Quindi il nostro brano sarà un loop.
Gli altri limiti, o, per meglio dire, le caratteristiche dello strumento le lascio capire a voi.
- C'è differenza di suoni tra un segno lungo e uno corto? E tra uno verticale e uno orizzontale o obliquo?
- E se disegno una figura? Come ad esempio un cerchio, un quadrato, un rettangolo?
- Infine se il mio segno è in basso, il suono come sarà rispetto ad un segno tracciato  in alto?
Se ci sono due segni sovrapposti che cosa succede?
Bhe, prova e riprova fino a che non capisci tutte le caratteristiche (e i limiti dello strumento).
Alla fine dovrai dirmi se i suoni sono o non sono tutti della stessa lunghezza.
io ti dico che il nostro strumento può produrre otto suoni di altezza diversa che corrispondono alle note FA SOL DO RE MI FA SOL DO.
Ebbene, come faccio a produrre queste note?
I suoni si susseguono in base all'ordine con cui li disegno o in base alla posizione dei segni sul foglio?
Capita che due segni sovrapposti in altezza producano un accordo (suoni eseguiti simultaneamente). In quale caso ciò accade o non accade?
Infine (questo è difficile) il metro o tempo cambia in base al numero di segni che si tracciano sul foglio, o per meglio dire si possono avere al massimo dieci pulsazioni.
Lo "strumento" sembra produrre un solo tipo di suono, un solo timbro.
Invece sono sei! A te scoprire come fare a produrli.
Prima di procedere chiediamoci se possiamo salvare il nostro capolavoro.
Pare di no: non c'è un comando "salva".
A questo punto abbiamo due possibilità:
1. Registriamo (con il telefonino ad esempio) la nostra musica e facciamo un video.
2. Con lo strumento "cattura schermo" (il programma apposito o il tasto PrintScreen) salviamo un'immagine e, voila', abbiamo fatto una partitura, che possiamo passare ad un amico perché la riproduca sul suo strumento cioè sulla sua pagina del programma.

Ah, un'altra cosa: se hai riempito lo schermo di segnacci e vuoi ricominciare da capo, il metodo più veloce è ridimensionare la finestra (con il quadratino in alto a destra vicino alla crocetta che chiude la finestra).

Arriviamo quindi alla composizione.

Questa deve essere adeguata allo strumento che abbiamo a disposizione, quindi sarà un loop, una ripetizione ciclica di suoni.
Primo compito: componi un brano che abbia meno suoni possibile ma con lo schermo pieno di segni!
Secondo compito: fai un pezzo in tempo quaternario (quattro quarti), ossessivo, pesante.
Terzo compito: fai quello che ti pare basta che sia bello.
Ulteriore possibile sviluppo: crea una base; falla suonare; con un secondo apparecchio (pc, tablet, smartphone) improvvisa




Della stessa serie - Dallo scarabocchio alla composizione

Suona con Songmaker
Suona con la Drum Machineconoscere i ritmi con la drum machine (esercitazione)

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